Cosa significano i nove cerchi dell'inferno. nove cerchi dell'inferno

Illustrazione di Gustave Doré per la canzone XXI "Ada". Edizione 1900

Nella quinta fossa dell'ottavo cerchio dell'inferno (canto 21), Dante e Virgilio incontrano un gruppo di demoni. Il loro capo, Khvostach, dice che non ci sono altre strade: il ponte è distrutto:

Per uscire lo stesso, se vuoi,
Vai con questo pozzo, dov'è il sentiero,
E uscirai liberamente con il pettine vicino.

Duecentosessantasei anni
Ieri, con cinque ore di ritardo,
Perdita poiché non c'è strada qui Qui e sotto, la traduzione di Mikhail Lozinsky è citata se non diversamente specificato..

Le parole del demone sorprendono con i loro dettagli esagerati: perché Dante ei lettori dovrebbero conoscere l'ora del crollo di un ponte con una precisione fino a un'ora? Intanto queste strofe contengono la chiave di uno dei principali misteri della Divina Commedia: la cronologia del viaggio di Dante, di cui Dante non parla direttamente da nessuna parte, ma che può essere ricostruita sulla base di accenni sparsi qua e là.

Nella prima tercene dell '"Inferno" si dice che Dante si fosse perso in una cupa foresta, "avendo trascorso metà della sua vita terrena". Si può presumere che siamo nella regione del 1300 dalla nascita di Cristo: nel Medioevo si credeva che la vita durasse 70 anni Vedi il salmo del re Davide: "I giorni dei nostri anni sono settant'anni" (89:10)., e Dante nacque nel 1265. Sottraiamo 1266 anni dal 1300, di cui parla Khvostach, e si scopre che il ponte è crollato all'incirca alla fine della vita terrena di Cristo. Ricordiamo il Vangelo, dove è scritto che al momento della morte di Gesù ci fu un forte terremoto che, a giudicare da tutto, distrusse il ponte. Se a queste considerazioni aggiungiamo il messaggio dell'evangelista Luca secondo cui Cristo morì a mezzogiorno e contiamo cinque ore fa, diventa chiaro che la conversazione sul ponte si svolge alle 7 del mattino del 26 marzo 1300 - 1266 anni dopo e cinque ore dopo all'indomani della morte di Cristo in croce (Dante pensava fosse avvenuta il 25 marzo 34).

Tenendo conto di tutte le altre indicazioni temporali della Commedia (cambiamenti del giorno e della notte, disposizione degli astri), possiamo stabilire che il viaggio di Dante nell'aldilà durò una settimana dal 25 marzo al 31 marzo 1300 Un punto di vista alternativo lo lega alla settimana di Pasqua del 1300 - dall'8 al 14 aprile; ma il principio di stabilire la cronologia non cambia, è solo che il conto alla rovescia non è dalla data "storica" ​​della morte di Cristo, ma dal calendario della chiesa - Venerdì Santo..

Questa data non è stata scelta a caso. Nel 1300 papa Bonifacio VIII indisse il primo anno giubilare nella storia della chiesa: era stato promesso che ogni cento anni ogni fedele che si fosse recato in pellegrinaggio a Roma e avesse visitato le cattedrali di San Pietro e dell'apostolo Paolo avrebbe ricevuto una piena remissione dei peccati. È probabile che nella primavera dell'anno giubilare Dante si sia recato a Roma per visitare le tombe degli apostoli - in ogni caso, i versi del 18° canto suonano come una descrizione di un testimone oculare:

Così i Romani, all'afflusso della folla,
Nell'anno dell'anniversario, non ha portato alla congestione,
Diviso il ponte in due vie,

E uno per uno le persone vanno alla cattedrale,
Guardando verso le mura del castello
E dall'altra vanno verso, in salita.

È lì, nella Roma giubilare, che ha potuto svolgersi un meraviglioso pellegrinaggio nell'aldilà. Il giorno di inizio del pellegrinaggio, il 25 marzo, ha molti altri significati: il 25 marzo il Signore ha creato il mondo; Il 25 marzo, nove mesi prima di Natale, Cristo si è incarnato. Inoltre, a Firenze, è da questo giorno che inizia il conto alla rovescia del nuovo anno.

Dante iniziò la "Commedia" pochi anni dopo la presunta data del viaggio nell'aldilà (le prime bozze risalgono forse al 1302, ma il lavoro vero e proprio sul poema durò dal 1306-1307 fino alla morte del poeta). Lavorando su una poesia del "futuro", Dante la riempie di impressionanti profezie e predizioni.

2. Il mistero di S. Lucia

Illustrazione di Gustave Doré per Canto II "Ada". Edizione 1900 Biblioteca di libri rari Thomas Fisher / Università di Toronto

Nella seconda canzone dell '"Inferno" Virgilio racconta chi lo ha mandato ad aiutare Dante, che stava morendo in una cupa foresta. Si scopre che queste erano tre belle donne:

... Alle tre benedette spose
Hai trovato le parole di protezione in paradiso
E un meraviglioso percorso è prefigurato per te.

Le tre spose benedette sono la Vergine Maria, Santa Lucia e Beatrice. Maria (di cui però non si fa il nome) raccontò dei guai della poetessa Santa Lucia, e chiamò Beatrice. Beatrice è Bice Portinari, morta 10 anni prima del tempo della Commedia, l'amore del giovane Dante, a cui dedicò la Nuova Vita "Nuova vita"- il primo libro di Dante, scritto negli anni '90 del XIII secolo, dove si racconta in prosa e in versi la storia d'amore del poeta e di Beatrice.. Beatrice non ha avuto paura di scendere dal paradiso al limbo Limbo- il primo girone dell'inferno dantesco, dove si trovano le anime dei bambini non battezzati e dei virtuosi morti prima della venuta di Cristo. a Virgilio e prega per il suo aiuto. Anche l'attenzione di Maria, principale intercessore delle persone davanti al Signore, a Dante è abbastanza comprensibile, ma cosa c'entra Santa Lucia?

Santa Lucia nella tradizione popolare era considerata la patrona della vista e aiutata nelle malattie degli occhi. Tale "santa" è associata all'etimologia del suo nome: Lucia deriva dal latino lux, lucis - "luce".. Il rapporto speciale di Dante con Santa Lucia è dovuto ai gravi problemi alla vista che ricevette in gioventù a causa della diligente lettura. Dante ne parla in "Festa" "Pir" - Il trattato filosofico di Dante, scritto intorno al 1304-1307.: "Avendo stancato la vista con la lettura persistente, ho così indebolito le mie capacità visive che tutti i luminari mi sembravano circondati da una sorta di foschia." È possibile che anche Beatrice fosse un'ammiratrice di Santa Lucia: la casa in cui visse dopo il matrimonio era attigua alla Chiesa di Santa Lucia. Quindi il santo si adattava perfettamente al ruolo di mediatore tra Maria, Beatrice ascesa al cielo e Dante.

La scelta di questo personaggio riflette il principio generale della "Commedia": essendo una grandiosa tela teologica, filosofica e poetica, è allo stesso tempo una storia sulla vita individuale dell'autore, dove ogni decisione poetica è associata ai suoi sentimenti, passioni e dettagli del percorso terreno.

3. Il segreto dei musulmani

Illustrazione di Gustave Doré per il Canto XXVIII "Ada" di Dante Alighieri. Edizione 1900 Biblioteca di libri rari Thomas Fisher / Università di Toronto

Nel 28° canto dell'"Inferno" Dante incontra il profeta Maometto e il giusto califfo Ali, che soffrono eterni tormenti come "seminatori di discordia e di scisma": ai tempi di Dante si credeva che Maometto fosse un prelato cattolico che si era staccato dal vera fede, quindi per Dante egli dissenziente. La rappresentazione poco lusinghiera del profeta (la descrizione del suo tormento è una delle più fisiologiche della Commedia) valse a Dante la fama di nemico dell'Islam (la Commedia è addirittura bandita in Pakistan).

Come un barile senza fondo, perforato in tutto e per tutto -
Dalla bocca a dove escono le feci,
Interiormente, uno di loro si è rivelato agli occhi.

Gli intestini pendevano disgustosamente tra le ginocchia,
Si vedeva il cuore e il sacco dello stomaco,
Ripieni di gomma, macchiati di feci Traduzione di Alexander Ilyushin..

Tuttavia, l'atteggiamento di Dante nei confronti dell'Islam è molto più complesso e sottile. Nel limbo, tra gli eroi e i saggi dell'antichità, si incontrano famosi musulmani: Saladino, il sultano d'Egitto e il combattente con Avicenna Avicenna(c. 980 - 1037) - un medico, filosofo e scienziato persiano medievale. e Averroè Averroè(1126-1198) - filosofo, medico e matematico andaluso medievale di lingua araba.. Questi tre sono gli unici abitanti del limbo nati dopo la venuta di Cristo.

Inoltre, si ritiene che l'intera struttura del poema possa riflettere la storia del viaggio notturno e dell'ascensione del Profeta (isra e miraj), durante il quale Maometto apparve davanti ad Allah e visitò anche il paradiso e l'inferno, dove vide il beatitudine dei giusti e tormento dei peccatori. Nella tradizione araba medievale c'erano molte descrizioni del miraj: la loro somiglianza con la Commedia fu confermata per la prima volta dall'arabista spagnolo Miguel Asin-Palacios nel 1919. Divennero note versioni successive di questi testi in lingue romanze, che descrivevano in dettaglio il viaggio del Profeta e si diffusero in tutta Europa dalla Spagna araba. Queste scoperte hanno reso molto più plausibile l'ipotesi della conoscenza di Dante con questa tradizione araba - e oggi è riconosciuta dalla maggior parte degli studiosi di Dante.

4. Il segreto di Epicuro

Illustrazione di Gustave Doré per Canto X "Ada". Edizione 1900 Biblioteca di libri rari Thomas Fisher / Università di Toronto

Tutti nello stesso limbo, Dante incontra molti filosofi antichi:

Poi, guardando il basso pendio,
Ho visto: il maestro di coloro che sanno
Circondato da una famiglia saggia Intendo Aristotele..

Socrate si siede più vicino a lui
E Platone con lui; l'intero esercito onora l'onnisciente;
Ecco chi pensa che il mondo sia casuale

Il famoso filosofo Democrito;
Qui Diogene, Talete con Anassagora,
Zenone, ed Empedocle, ed Eraclito...

Epicuro non è in questa lista, e questa non è una coincidenza: nella Commedia gli viene preparato un posto completamente diverso: Dante vedrà la sua tomba nel sesto girone dell'inferno, dove risiedono gli eretici:

Ecco un cimitero per coloro che una volta credevano,
Come Epicuro e quanti sono con lui,
Che le anime carnali periscano senza ritorno.

Epicuro (341-270 aC) visse prima dell'avvento del cristianesimo e quindi non poteva essere considerato un eretico nel pieno senso della parola. Le accuse di empietà di Epicuro, comuni nel Medioevo, hanno origine nei discorsi dell'apostolo Paolo contro l'epicureismo e continuano negli scritti dei primi apologeti cristiani: ad esempio, Lattanzio rimproverò Epicuro di negare la divina provvidenza e l'immortalità dell'anima, per aver distrutto la religione e predicato la depravazione. Questo anacronismo è in sintonia con il generale antistoricismo medievale: il Medioevo scolpisce i personaggi storici a modo suo, trasformando antichi eroi in cavalieri e filosofi in pensatori cristiani e cancellando le differenze tra le epoche. Questo non è estraneo a Dante.

5. Il mistero del vaso rotto

All'inizio della XIX ode, Dante racconta un vago episodio biografico: poco prima dell'epoca della Commedia, ruppe un vaso con l'acqua battesimale nel battistero fiorentino di San Giovanni, salvando un bambino che vi annegava:

Ovunque, e lungo il canale, e lungo i pendii,
Ho visto un numero innumerevole
Pozzi tondi in pietra grigiastra.

Sembrano esattamente uguali
Come quelli del mio bel San Giovanni,
Dove si celebra il sacramento del battesimo.

Io, salvando il ragazzo dalla sofferenza,
Ne ha rotto uno l'anno scorso...

Infatti, al tempo di Dante, nel Battistero fiorentino, furono realizzati degli avvallamenti intorno alla fonte battesimale, dove furono collocati grandi vasi di terracotta con l'acqua benedetta. Secondo il filologo Marco Santagata, questo episodio è inserito nel testo del poema per due motivi. Da un lato, Dante ha voluto dare una spiegazione al suo gesto, che potrebbe aver fatto scandalo (lo indicano le parole con cui conclude il suo racconto: “Ed ecco il sigillo, a difesa dei sussurri!” - che significa: lasciate che questa evidenza convinca la gente a non ascoltare false voci).

Allo stesso tempo, la storia di Dante ricorda la parabola dell'Antico Testamento del profeta Geremia e del vaso di terracotta. Obbedendo alla volontà del Signore, il profeta acquista un vaso di terracotta e lo rompe davanti agli anziani: proprio come un uomo rompe un vaso di terracotta, il Signore può schiacciare il popolo di Israele se le persone violano i comandamenti del Signore e adorano gli idoli .

Rompendo una brocca di acqua benedetta, Dante riproduce il gesto del profeta. Geremia si ribellò all'idolatria del popolo d'Israele, e Dante nella Commedia si ribellò all'idolatria contemporanea - la simonia della chiesa Simonia- acquisto di cariche ecclesiastiche. Nel senso ampio del termine, questo è il nome dato al predominio degli interessi materiali su quelli spirituali negli affari degli ecclesiastici.. Nel diciannovesimo canto, Dante scatena la rabbia sui papi, che scambiano lo spirituale con il materiale e conducono il mondo alla distruzione:

O Simone lo stregone, O ospite sfortunato,
Tu, che il santuario di Dio, buono
Una sposa pura, in una terribile avidità

corrotti per amore dell'oro e dell'argento,
Ora su di te, che sei giustiziato nel terzo intervallo,
È ora di suonare la tromba!

Dante aveva già vagamente accennato al suo dono profetico. Nella Vita Nuova, giunto al momento della morte di Beatrice, Dante si rifiuta di parlare di lei: "Non mi conviene parlare di questo, perché mi esalterei, il che è particolarmente riprovevole" (Dante allude a una visione mistica che gli è successo al momento della morte di Beatrice). Lo studioso danese contemporaneo Mirko Tavoni avvicina questo episodio alla Lettera dell'apostolo Paolo ai Corinzi: 14 anni dopo l'evento, l'apostolo racconta come fu “rapito” (cioè portato in alto) in cielo. Paolo prima taceva su questo miracolo, per non esaltarsi e non essere orgoglioso di un segno così divino. Anche Dante è dotato di un dono speciale e inoltre non vuole parlarne direttamente, per non elogiarsi.

6. Il mistero delle persone viventi all'inferno


Illustrazione di Gustave Doré per il Canto XVIII "Ada". Edizione 1900 Biblioteca di libri rari Thomas Fisher / Università di Toronto

Nel canto 18 Dante incontra un amico:

Mentre camminavo in avanti il ​​mio sguardo cadde
Per uno; e ho esclamato: "Da qualche parte
Ho già nutrito i suoi occhi con la sua faccia.

Sono diventato, cercando di riconoscere chi è,
E il buon capo, fermandosi con me,
Non mi era proibito raggiungerlo.

Flagellato, nascondendo il suo aspetto,
chinò la fronte; ma il lavoro è stato sprecato;
dissi: "Tu, a capo chino,

Quando non indossi l'aspetto di qualcun altro, -
Venedico Caccanemico. Come
Meritavi un condimento così fresco?"

Venedico dei Cacchanemici - eminente politico della seconda metà del XIII secolo, capo dei guelfi bolognesi Nel XIII secolo tra il papato e gli imperatori tedeschi ci fu una feroce lotta per il predominio nella penisola italiana. I sostenitori del papa si chiamavano guelfi e si opponevano ai ghibellini, i sostenitori dell'imperatore. Nel 1289, dopo la battaglia di Campaldino, alla quale partecipò Dante, i ghibellini furono cacciati da Firenze e la città divenne feudo dei guelfi. Ma i conflitti politici non sono finiti qui. Ben presto gli stessi Guelfi furono divisi in due fazioni: bianca e nera. I bianchi cercavano una maggiore indipendenza politica ed economica dal papato, mentre i neri, rappresentando gli interessi delle famiglie più ricche della città, sostenevano l'intervento papale negli affari interni di Firenze. Dopo la divisione, Dante si unì ai Guelfi Bianchi.. Fu dopo che il suo partito salì al potere che Dante fu costretto a lasciare Bologna, dove trascorse diversi anni di esilio. La cacciata di Dante dalla nativa Firenze avvenne pochi anni prima. Alla vita politica fiorentina partecipò attivamente dal 1295 circa, e nel 1300 fu addirittura eletto uno dei sette membri del collegio dei priori. Ma la sua carriera politica gli costò cara: quando a Firenze salirono al potere i guelfi neri, Dante fu subito condannato a morte. Il poeta, che in quel momento si trovava fuori città, non tornerà mai più in patria.. Questo spiega l'antipatia personale di Dante per Venediko.

Nel 1300, quando si svolge l'azione della Commedia, lo storico Venediko era ancora vivo - morirà solo nel 1303. Dante scrive questa canzone intorno al 1307-1308 - e o dimentica l'ora esatta della morte del bolognese, oppure trascura deliberatamente la cronologia per pareggiare i conti con il suo nemico.

Ma se questo caso consente una doppia interpretazione, allora in altri luoghi Dante ricorre deliberatamente ad alcuni trucchi per mettere le persone all'inferno, durante l'azione della Commedia - alla fine di marzo 1300 - ancora in vita. Ad esempio, nella diciannovesima canzone, il poeta regola i conti con l'odiato papa Bonifacio VIII Sosteneva i guelfi neri, quindi Dante credeva che l'esilio fosse il risultato degli intrighi politici di Bonifacio. morto solo nel 1303. Dante incontra papa Niccolò III, che soffre eterni tormenti per il peccato di simonia, e si rivolge a lui. Ma l'anima del papa peccatore prende il poeta per Bonifacio:

Come, Bonifacio, - rispose, -
Sei già qui, sei qui così presto?

Così, Dante indica che l'anima di Bonifacio è già stata destinata a un posto all'inferno.

Un altro morto vivente è Branca Doria, un genovese che paga il tradimento di un ospite. Finì anche all'inferno molto prima della sua morte storica nel 1325 (pochi anni dopo la morte dello stesso Alighieri). Le anime di tali traditori vengono gettate all'inferno subito dopo la commissione del malvagio e un demone entra nel corpo. Sembra dunque vivo che "Branca d'Oria è vivo, beve, mangia e beve e dorme e veste".

7. Mistero dei centauri

Illustrazione di Gustave Doré per Canto XII "Ada". Edizione 1900 Biblioteca di libri rari Thomas Fisher / Università di Toronto

Nel settimo cerchio dell'inferno, Dante e Virgilio incontrano prima di tutto la guardia, il Minotauro mezzo uomo e mezzo toro:

... E sull'orlo, oltre la discesa al nuovo abisso,
Diffondi la vergogna dei Cretesi,

Concepito di vecchia mucca immaginaria.

Come un toro colpito a morte con un'ascia,
Strappando il suo lazo, ma incapace di correre
E solo salti, storditi dal dolore,

Così il Minotauro si precipitò, selvaggio e feroce ...

Scendendo ancora, vedono i centauri con la loro "doppia natura" e le arpie "dalle larghe ali, dal volto di fanciulla".

La presenza di personaggi mitologici dell'Antichità pagana nell'inferno cristiano di Dante non sorprende più il lettore, perché le guardie dei cerchi precedenti erano il portatore delle anime dei morti attraverso lo Stige Caronte, il re di Creta Minosse, a guardia delle porte dell'inferno Cerbero, il dio della ricchezza Plutone. Dante agisce di nuovo a metà del secolo, adattando l'Antichità alle sue esigenze: mostri pagani si trasformano in demoni infernali, e sulla mappa dell'inferno scorrono i mitici fiumi Acheronte, Stige e Flegetonte.

Ma il Minotauro, i centauri e le arpie sono uniti non solo dall'antica origine: sono anche collegati da una duplice natura, che unisce uomo e animale. Perché è importante? Perché Dante costruisce il suo inferno imitando Aristotele. Ricordiamo le parole di Virgilio alla fine dell'undicesima ode:

Non ricordi il detto
Dall'Etica, che è la più perniciosa
Tre attrazioni odiate dal cielo:

Incontinenza, cattiveria, bestialità violenta?
E questa intemperanza è il peccato minore davanti a Dio
E non lo punisce in quel modo?

I primi cerchi sono riservati ai peccati di intemperanza, poi vengono gli stupratori, nel profondo ci sono ingannatori e traditori.

Antichi mostri ibridi si trovano nel settimo cerchio, il cerchio degli stupratori, e rappresentano una rappresentazione allegorica dei peccati di questa parte dell'inferno: l'elemento animale, manifestato nei vizi dei peccatori qui languenti, si manifesta fisicamente in essi.

Questo è solo uno dei tanti esempi dell'uso dantesco dell'allegoria: ogni elemento, sia esso un personaggio storico o un mostro mitologico, acquista, oltre a una specifica poetica, un ulteriore significato allegorico. Questo allegorismo di Dante è tipico del Medioevo, eppure la sua idea dell'uomo anticipa le idee dei neoplatonici del Rinascimento italiano. Neoplatonici- Umanisti italiani del XV secolo, che si rivolsero alle idee filosofiche di Platone, rompendo con l'aristotelismo della scolastica medievale. Le figure centrali del neoplatonismo italiano rinascimentale sono Marsilio Ficino e Gio van ni Pico della Mirandola.: una persona si trova a metà strada tra gli animali e Dio e può avvicinarsi al polo divino, affidandosi alla mente che gli è stata data, oppure scendere allo stato di animale (è significativo che l'aggettivo bestiale- "animale" - è usato da Dante solo in relazione al comportamento umano e sempre in modo molto negativo).

Secondo Dante Alighieri, poco prima di entrare nell'inferno, puoi incontrare persone che hanno condotto una vita noiosa - non hanno fatto né male né bene.

1 cerchio

Il primo cerchio dell'inferno si chiama Limbo. Il suo guardiano è Caronte, che trasporta le anime dei morti attraverso il fiume Stige. Nel primo cerchio dell'inferno, i bambini che non sono stati battezzati e i virtuosi non cristiani sperimentano il tormento. Sono condannati alla sofferenza eterna del dolore silenzioso.

2 cerchio

Il secondo cerchio dell'inferno è custodito da Minosse, l'intrattabile giudice dei dannati. Gli amanti appassionati e gli adulteri in questo girone infernale sono puniti con torcimenti e tormenti da una tempesta.

3 cerchio

Cerberus è il guardiano del terzo cerchio, in cui vivono golosi, golosi e buongustai. Tutti loro sono puniti dalla decomposizione e dalla decomposizione sotto il sole cocente e la pioggia battente.

4 cerchio

Plutone governa nel quarto cerchio, dove cadono gli avari, gli avidi e gli spreconi che non sono in grado di fare spese ragionevoli. La punizione da parte loro è un'eterna disputa quando si confrontano l'uno con l'altro.

5 cerchio

Il quinto cerchio rappresenta un luogo cupo e cupo, custodito dal figlio del dio della guerra Ares - Phlegius. Per arrivare al quinto girone dell'inferno, devi essere molto arrabbiato, pigro o ottuso. Allora la punizione sarà un'eterna lotta nella palude di Styx.

6 cerchio

Il sesto cerchio sono le mura della città di Dita, sorvegliate dalle furie: donne litigiose, crudeli e molto malvagie. Deridono gli eretici e i falsi maestri, la cui punizione è l'esistenza eterna sotto forma di fantasmi in tombe roventi.

7 cerchio

Il settimo cerchio dell'inferno, custodito dal Minotauro, è per coloro che hanno commesso violenza.

Il cerchio è diviso in tre zone:

  • Prima cintura si chiama Flageton. Vi cade chi ha commesso violenza contro il prossimo, i suoi valori materiali e le sue proprietà. Questi sono tiranni, ladri e ladri. Ribollono tutti in un fossato di sangue rovente e i centauri sparano a coloro che emergono.
  • Seconda cintura- Foresta dei suicidi. Ci sono suicidi in esso, così come quelli che hanno sperperato insensatamente la loro fortuna: giocatori d'azzardo e spendaccioni. Chi spende viene torturato dai segugi e gli sfortunati suicidi vengono fatti a pezzi dalle arpie.
  • Terza cintura— Sabbie combustibili. I bestemmiatori che hanno commesso violenze contro divinità e sodomiti sono qui. La punizione è restare in un deserto assolutamente arido, il cui cielo gocciola sulle teste degli sfortunati con una pioggia infuocata.

8 cerchio

L'ottavo cerchio dell'inferno è costituito da dieci fossati. Il cerchio stesso si chiama Evil Slits o Evil Slits.

Il guardiano è Gerione, un gigante con sei braccia, sei gambe e ali. In Evil Cracks, gli ingannatori sopportano il loro duro destino.

  • Primo fosso pieno di seduttori e ruffiani. Tutti loro vanno in due colonne l'uno verso l'altro, mentre sono costantemente torturati dai demoni mandriani.
  • Nel secondo gli adulatori languono. La loro punizione è uno sgabello maleodorante, in cui gli amanti dell'adulazione sono impantanati per sempre.
  • Terzo fosso occupato da chierici di alto rango che si scambiavano posizioni ecclesiastiche. La punizione per loro è l'imprigionamento del corpo in una roccia, a testa in giù, la lava calda scorre lungo i piedi.
  • quarto fosso pieno fino all'orlo di astrologi, maghe, indovini e indovini. Le loro teste sono girate di mezzo giro (verso la parte posteriore).
  • Quinto ci sono corrotti che i demoni fanno bollire nel catrame, e quelli che si sporgono sono trafitti con uncini.
  • sesto fosso pieno di ipocriti incatenati in vesti di piombo.
  • nel settimo ci sono ladri con cui copulano i rettili terreni: ragni, serpenti, rane e così via.
  • Nell'ottavo fosso cadono consiglieri furbi, le cui anime bruciano nel fuoco infernale.
  • nono fosso funge da rifugio per gli istigatori della discordia. Sono sottoposti a torture eterne: sventramento.
  • Nel decimo fosso falsi testimoni e falsari vengono scoperti. I falsi testimoni corrono con rabbia e mordono chiunque incontrino. I contraffattori sono sfigurati dall'idropisia e muoiono di sete costante.

9 cerchio

Il nono cerchio dell'inferno è il lago ghiacciato Cocytus. Questo cerchio è sorvegliato da severi guardiani-giganti di nome Efialte, figlio di Gaia e Poseidone - Anteo, mezzo toro e mezzo serpente - Briares e Lucifero - la guardia della strada per il purgatorio. Questo cerchio ha quattro cinture: la Cintura di Caino, la Cintura di Antenore, la Cintura di Tolomei, la Cintura della Giudecca.

Giuda, Bruto e Cassio languono in questo circolo. Oltre a loro, anche i traditori sono destinati a cadere in questo circolo: la patria, i parenti, i parenti, gli amici. Tutti loro sono congelati nel ghiaccio fino al collo e sperimentano l'eterno tormento al freddo.

Caronte - nella mitologia greca, il portatore delle anime dei morti attraverso il fiume Stige (Acheronte). Figlio di Erebus e Nyukta.

Minosse - Dante ha un demone con la coda di serpente, che avvolge l'anima appena arrivata e indica il cerchio dell'inferno in cui l'anima deve discendere.

Cerbero - nella mitologia greca, la progenie di Tifone ed Echidna, un cane a tre teste con una miscela velenosa che scorre dalle sue bocche. Custodisce l'uscita dal regno dei morti Ade, impedendo ai morti di tornare nel mondo dei vivi. La creatura fu sconfitta da Ercole in una delle sue fatiche.

Plutos è un demone bestiale che custodisce l'accesso al quarto cerchio dell'Inferno, dove vengono giustiziati avari e spendaccioni.

Phlegius - nell'antica mitologia greca, il figlio di Ares - il dio della guerra - e Chris. Flegio bruciò il tempio del dio Apollo e, come punizione per questo, fu ucciso dalle sue frecce. Negli inferi fu condannato alla punizione eterna: sedersi sotto una roccia, pronto a crollare ogni minuto.

Nove gironi dell'inferno. L'inferno è stato rappresentato in modo più completo e dettagliato nella letteratura secolare dal poeta italiano Dante Alighieri (1265-1321) nel poema La Divina Commedia. Da lì l'espressione "Cerchi dell'inferno". Il poema di Dante è stato creato per circa quattordici anni, dal 1307 al 1321, ed è stato pubblicato integralmente solo dopo la morte dell'autore. Considerata la più grande opera letteraria della storia umana

Nel Medioevo l'Italia era divisa dai feudi dei Guelfi (sostenitori del papato) e dei Gibbels (aderenti all'impero). Dante era un povero nobile fiorentino e apparteneva, come quasi tutta la sua classe, ai Guelfi. Quando uno prese il sopravvento, gli altri andarono in esilio. Nel 1302 fu costretto a lasciare Firenze e Dante. Ha creato la "Divina Commedia" in esilio: a Verona, Ravenna, Parigi. Le sue fonti principali furono: la Bibbia, i Padri della Chiesa, i teologi mistici e scolastici, i filosofi arabi, antichi e occidentali: Tommaso d'Aquino, Aristotele, Averroè, Avicenna, Alberto Magno; Poeti e prosatori romani - Virgilio, Ovidio, Lucano, Stazio, Cicerone, Boezio, storici - Tito Livio, Orosio. Le conoscenze astronomiche che Dante prese principalmente da Alfragan, l'esponente arabo di Tolomeo.

Dante dedicò la “Divina Commedia” a Beatrice (Bice di Folco Portinari, figlia di un rispettato cittadino del banchiere fiorentino Folco di Portinari), di cui il poeta era innamorato e con la quale parlò solo due volte. Beatrice è morta a 24 anni

La Divina Commedia si compone di tre parti che descrivono l'inferno, il purgatorio e il paradiso. Ci sono trentatré canzoni in ogni parte, per un totale di cento, dato che la prima ha un'introduzione

Il numero "3" per Dante ha un significato simbolico: tre è associato all'idea cristiana della Trinità; il numero 33 ricorda gli anni della vita terrena di Gesù Cristo; filosofo, teologo, educatore Ugo di Saint-Victor (1096-1141) identificò tre forze dell'anima: naturale, vitale e animale

Nove cerchi dell'inferno Dante

  • Cerchia uno: bambini non battezzati e virtuosi non cristiani. Sono in costante dolore indolore
  • Il secondo cerchio: lascivi e adulteri: sopportano torture in un vortice infernale
  • Cerchio tre: golosi: la pioggia gelata innaffia le loro anime
  • Cerchio quattro: avari e spendaccioni: spingere e lanciare carichi pesanti all'infinito
  • Cerchio cinque: arrabbiato, pigro e ottuso: il primo si picchia senza interruzione, il secondo e il terzo giacciono nella palude
  • Kurug sesto: eretici: giacciono in bare avvolte dal fuoco
  • Settimo cerchio: tiranni, suicidi, giocatori d'azzardo, bestemmiatori, sodomiti, usurai: nuotare in un ruscello bollente, trasformarsi in alberi, tormentati dai cani, essere sotto una pioggia infuocata
  • Ottavo cerchio: seduttori, adulatori, stregoni, falsi profeti, truffatori, istigatori: sono inseguiti da demoni con flagelli, nuotano in luoghi impuri, sono inchiodati a testa in giù nelle rocce, immersi nel catrame bollente, sono triturati con la spada e il loro intestino viene rilasciato ( Non puoi rifiutare la fantasia di Dante)
  • Nono cerchio: assassini di parenti, traditori: congelati nel ghiaccio

Anche il numero "Nove" non è senza motivo. Primo, 3x3=9. Quindi, secondo gli insegnamenti di Tolomeo adottati nel Medioevo, la Terra è circondata da nove sfere: le sfere della Luna, Mercurio, Venere, il Sole, Marte, Giove, Saturno, le stelle fisse e il trasparente Cielo di Cristallo, il sfera del Sole

"Il progetto unificato (dantesco) "Inferno" è già frutto di un genio eccelso"(Pushkin)

E quanti cerchi dell'inferno nell'Ortodossia?

La comprensione ortodossa dell'inferno è stata formulata nell'era dei Concili ecumenici e da allora non è cambiata qualitativamente. L'ortodossia interpreta l'inferno come "inesistenza consapevole", dove ognuno crea il proprio inferno. Il teologo greco moderno, il metropolita Hierofei Vlachos, nega generalmente le rozze concezioni dell'inferno, che sono piene di tradizione franco-latina. I Padri ortodossi sottolineano che il paradiso e l'inferno spirituali non sono una ricompensa e una punizione di Dio, ma, di conseguenza, la salute e la malattia dell'anima umana. Le anime sane, cioè quelle che hanno faticato a purificarsi dalle passioni, sperimentano l'effetto illuminante della grazia divina, mentre le anime malate, cioè quelle che non si sono degnate di accettare la fatica della purificazione, sperimentano un effetto bruciante.

Data di nascita esatta Dante Alighieri sconosciuto. Tuttavia, ci sono prove che il 26 maggio 1265 fu battezzato a Firenze con il nome di Durante.

Dante è un poeta italiano, uno dei fondatori della lingua italiana letteraria. Nella sua opera, il poeta ha ripetutamente sollevato questioni di moralità e fede in Dio.

AiF.ru ricorda una delle opere più famose di Dante Alighieri - "La Divina Commedia", che tratta dell'essenza mortale dell'uomo, così come dell'aldilà. Dante descrive sottilmente e abilmente l'inferno, dove vanno i peccatori eternamente condannati, il purgatorio, dove espiano i loro peccati, e il paradiso, la dimora dei beati.

9 gironi infernali nella "Divina Commedia"

Secondo Dante Alighieri, poco prima di entrare nell'inferno, puoi incontrare persone che hanno condotto una vita noiosa - non hanno fatto né male né bene.

1 cerchio

Il primo cerchio dell'inferno si chiama Limbo. Il suo tutore è colui che trasporta le anime dei morti attraverso il fiume Stige. Nel primo cerchio dell'inferno, i bambini che non sono stati battezzati e i virtuosi non cristiani sperimentano il tormento. Sono condannati alla sofferenza eterna del dolore silenzioso.

2 cerchio

Il secondo cerchio dell'inferno è sorvegliato dall'intrattabile giudice dei dannati. Gli amanti appassionati e gli adulteri in questo girone infernale sono puniti con torcimenti e tormenti da una tempesta.

3 cerchio

- il guardiano del terzo cerchio, in cui vivono golosi, golosi e buongustai. Tutti loro sono puniti dalla decomposizione e dalla decomposizione sotto il sole cocente e la pioggia battente.

4 cerchio

Regole nel quarto cerchio, dove cadono gli avari, gli avidi e gli spreconi che non riescono a fare spese ragionevoli. La punizione da parte loro è un'eterna disputa quando si confrontano l'uno con l'altro.

5 cerchio

Il quinto cerchio rappresenta un luogo cupo e cupo custodito dal figlio del dio della guerra Ares -. Per arrivare al quinto girone dell'inferno, devi essere molto arrabbiato, pigro o ottuso. Allora la punizione sarà un'eterna lotta nella palude di Styx.

6 cerchio

Il sesto cerchio sono le mura della città, sorvegliate dalle furie: donne scontrose, crudeli e molto malvagie. Deridono gli eretici e i falsi maestri, la cui punizione è l'esistenza eterna sotto forma di fantasmi in tombe roventi.

7 cerchio

Il settimo cerchio dell'inferno, custodito, è per coloro che hanno commesso violenza.

Il cerchio è diviso in tre zone:

  • Prima cintura si chiama Flageton. Vi cade chi ha commesso violenza contro il prossimo, i suoi valori materiali e le sue proprietà. Questi sono tiranni, ladri e ladri. Ribollono tutti in un fossato di sangue rovente e i centauri sparano a coloro che emergono.
  • Seconda cintura- Foresta dei suicidi. Ci sono suicidi in esso, così come quelli che hanno sperperato insensatamente la loro fortuna: giocatori d'azzardo e spendaccioni. Chi spende viene torturato dai segugi e gli sfortunati suicidi vengono fatti a pezzi dalle arpie.
  • Terza cintura— Sabbie combustibili. I bestemmiatori che hanno commesso violenze contro divinità e sodomiti sono qui. La punizione è restare in un deserto assolutamente arido, il cui cielo gocciola sulle teste degli sfortunati con una pioggia infuocata.

8 cerchio

L'ottavo cerchio dell'inferno è costituito da dieci fossati. Il cerchio stesso si chiama Evil Slits o Evil Slits.

Il guardiano è un gigante con sei braccia, sei gambe e ali. In Evil Cracks, gli ingannatori sopportano il loro duro destino.

  • Primo fosso pieno di seduttori e ruffiani. Tutti loro vanno in due colonne l'uno verso l'altro, mentre sono costantemente torturati dai demoni mandriani.
  • Nel secondo gli adulatori languono. La loro punizione è uno sgabello maleodorante, in cui gli amanti dell'adulazione sono impantanati per sempre.
  • Terzo fosso occupato da chierici di alto rango che si scambiavano posizioni ecclesiastiche. La punizione per loro è l'imprigionamento del corpo in una roccia, a testa in giù, la lava calda scorre lungo i piedi.
  • quarto fosso pieno fino all'orlo di astrologi, maghe, indovini e indovini. Le loro teste sono girate di mezzo giro (verso la parte posteriore).
  • Quinto ci sono corrotti che i demoni fanno bollire nel catrame, e quelli che si sporgono sono trafitti con uncini.
  • sesto fosso pieno di ipocriti incatenati in vesti di piombo.
  • nel settimo ci sono ladri con cui copulano i rettili terreni: ragni, serpenti, rane e così via.
  • Nell'ottavo fosso cadono consiglieri furbi, le cui anime bruciano nel fuoco infernale.
  • nono fosso funge da rifugio per gli istigatori della discordia. Sono sottoposti a torture eterne: sventramento.
  • Nel decimo fosso falsi testimoni e falsari vengono scoperti. I falsi testimoni corrono con rabbia e mordono chiunque incontrino. I contraffattori sono sfigurati dall'idropisia e muoiono di sete costante.

9 cerchio

Il nono cerchio dell'inferno è il lago ghiacciato Cocytus. Questo cerchio è sorvegliato da severi guardiani-giganti chiamati , figlio e - Antey, mezzo toro, mezzo serpente - e - guardia della strada per il purgatorio. Questo cerchio ha quattro cinture: la Cintura di Caino, la Cintura di Antenore, la Cintura di Tolomei, la Cintura della Giudecca.

Giuda sta languendo in questo cerchio, e. Oltre a loro, anche i traditori sono destinati a cadere in questo circolo: la patria, i parenti, i parenti, gli amici. Tutti loro sono congelati nel ghiaccio fino al collo e sperimentano l'eterno tormento al freddo.

Dante è raffigurato con in mano una copia della Divina Commedia accanto all'ingresso dell'Inferno, le sette terrazze del Monte del Purgatorio, la città di Firenze e le sfere del Cielo in alto in un affresco di Domenico di Michelino. Foto: commons.wikimedia.org

Caronte- nella mitologia greca, il portatore delle anime dei morti attraverso il fiume Stige (Acheronte). Figlio di Erebus e Nyukta.

Minosse- Dante ha un demone con una coda di serpente, che avvolge l'anima appena arrivata e indica il girone dell'inferno in cui l'anima deve discendere.

Cerbero- nella mitologia greca, la progenie di Tifone ed Echidna, un cane a tre teste con una miscela velenosa che scorre dalla sua bocca. Custodisce l'uscita dal regno dei morti Ade, impedendo ai morti di tornare nel mondo dei vivi. La creatura fu sconfitta da Ercole in una delle sue fatiche.

Pluto- un demone simile ad un animale a guardia dell'accesso al quarto girone dell'Inferno, dove vengono giustiziati avari e spendaccioni.

Flegio- nell'antica mitologia greca, il figlio di Ares - il dio della guerra - e Chris. Flegio bruciò il tempio del dio Apollo e, come punizione per questo, fu ucciso dalle sue frecce. Negli inferi fu condannato alla punizione eterna: sedersi sotto una roccia, pronto a crollare ogni minuto.

Il tema dei cerchi infernali era già stato sviluppato da artisti, compositori e registi del XX secolo. Molti amanti dei videogiochi sanno che esiste un gioco chiamato "Dante: Inferno". E nel 2010 è stato addirittura pubblicato un fumetto fantasy tratto dal libro di D. Alighieri.

9 Cerchi dell'Inferno: la "Divina Commedia" di Dante

Il famoso cantante e, probabilmente, il primo scrittore di fantascienza Dante ha raffigurato i 9 cerchi dell'inferno nella Divina Commedia come un enorme imbuto. Più grave è il peccato, più persone hanno sofferto a causa di un peccatore, più in profondità nell'imbuto degli inferi terreni il re Minosse lo abbasserà, incontrando il defunto nel 2 ° cerchio. Il poeta Dante descrisse i 9 gironi dell'inferno come un luogo dove su ogni "piano" le anime dei defunti stanno scontando una servitù penale. La poesia è stata scritta nei secoli bui, quando la mente umana era incatenata dalla paura del purgatorio.

Dante ha lavorato a lungo al poema, dal 1307 al 1321. Cioè, la poesia ha glorificato il nome di quest'uomo per più di 700 anni. Per la letteratura, questo è un eccellente esempio di poesia medievale. L'intera poesia è scritta in tertsy, con un fascino stilistico senza precedenti per quei tempi.

Il poeta descrive tutti questi circoli infernali come molto cupi e crudeli, come poteva solo immaginare una persona vissuta nell'era del dispotismo cattolico. Per un'idea generale, descriveremo tutti e 9 i cerchi, così come sono raffigurati nella fonte originale: la poesia "La Divina Commedia".

Descrizione dei primi 5 gironi dell'inferno

Nel limbo (cerchio 1), Dante "stabilì" poeti e scienziati dell'antichità che non furono battezzati. Quindi, infatti, le loro anime non appartengono né al mondo inferiore né a quello superiore. In questo luogo l'anima umana sperimenta il dolore, ma il tormento fisico, scrive Dante, non è qui.

Nel 2° cerchio, le anime stanno già soffrendo. Sono tormentati da raffiche di vento. Come sulla terra erano irrequieti e cercavano conforto nella voluttà, e non nel mondo spirituale, così qui saranno tormentati per sempre da una tempesta senza precedenti.

Il cerchio successivo è l'aldilà di golosi e buongustai. Sono condannati a marcire sotto la pioggia incessante e vile. Poi viene l'avidità. Questo peccato è punito dal fatto che l'anima dell'avaro è obbligata a trascinare pesi sulla schiena per sempre e combattere con altre anime che trascinano verso di lui le stesse balle.

L'ultimo cerchio di peccati meno gravi associati all'intemperanza e alla brama di cose materiali è un cerchio per le anime di persone arrabbiate, pigre o scoraggiate.

Cerchi dell'inferno per i tormenti più terribili

I peccati più terribili, secondo lo scrittore, sono la violenza, l'inganno, la stravaganza, l'ipocrisia e il tradimento. Il cerchio 6 è per i falsi insegnanti che hanno trasformato le menti umane in bugie a proprio vantaggio. In tutti gli "spazi" del 7° livello, gli stupratori stanno soffrendo. E i cerchi 8 e 9 sono per i più "raffinati" ipocriti, eretici, ruffiani e seduttori. Oltre a scambiare sacerdoti e alchimisti. Sono questi peccati che Dante condanna, e per tali anime l'eterna servitù penale nel nono cerchio è la più terribile.

Sull'ultimo cerchio, al centro, c'è un angelo caduto congelato nel lago con l'antico nome Cocytus. Nei suoi denti, personaggi storici come Giuda, così come coloro che tradirono Cesare, Marco Bruto e Gaio Cassio, sono destinati a essere torturati.

Davvero terrificante e insolito descrive Dante Alighieri 9 cerchi dell'inferno.

Chi ha ispirato Dante?

Come ogni scrittore, Dante aveva la sua musa ispiratrice. Una ragazza di nome Bice (il nome Beatrice le fu poi dato da un genio stesso) ispirò un giovane di talento solo con la sua esistenza. Era così altruista e per molto tempo devoto con tutti i suoi pensieri a una sola signora del cuore che l'opera più grande, come l'altra sua poesia, è stata scritta in suo onore.

Molti maestri del pennello hanno raffigurato questa ragazza con il poeta. L'artista Holiday Henry ha dipinto il dipinto "Dante e Beatrice" (anno di scrittura - 1883).